Eugenio Corini mastica amaro per il pareggio di Parma. Il tecnico del Brescia (espulso per proteste nel finale) prende il positivo della prestazione e della mentalità ritrovata non guardando alla classifica ma lanciandosi nel mercato e in qualche rinforzo per conseguire la salvezza. Un Brescia che chiude il ciclo di gare importanti con 7 punti in 4 partite.
“Non credo che qualche giocatore pensava di aver già vinto la partita. Abbiamo giocato una buona partita, specie nel secondo tempo quando abbiamo avuto il pallino del gioco e abbiamo dimostrato di voler condurre la gara per conseguire la vittoria. Eravamo riusciti a sbloccarla, peccato per l’epilogo amaro finale”.
Sul gol del Parma arrivato nel finale di gara….
“La palla finale andava gestita meglio. L’avevamo portata avanti bene con Martella salvo pi perderla in maniera ingenua. Il portatore di palla, in quel caso Kulusevski andava aggredito come bisognava essere più incisivi e decisi sulla marcatura in area di rigore. Peccato”.
Sulle scelte d’inizio gara Corini spiega:
“Ho lavorato per recuperare energie mentali negli ultimi due giorni. Ho pensato cosa potevo cambiare dal punto di vista tecnico. Poi ho optato per non variare l’assetto puntando sul recupero di Joronen e l’inserimento di Donnarumma per Balotelli”.
Queste quattro partite hanno comunque portato alla luce un Brescia vivo e in corsa per la salvezza.
“Lavoreremo sugli errori come sempre abbiamo fatto. Abbiamo ridato fiato ad una classifica e un gruppo che ho trovato frastornato. Ho lavorato molto sotto l’aspetto mentale e abbiamo riacquisito dignità“
“Donnarumma e non Balotelli? Ero indeciso fino alla fine cosa fare con questi due giocatori. Ho optato per Alfredo perchè aveva voglia di dimostrare il suo valore. Mario l’ho voluto preservare come forza fresca da giocarmi nella ripresa e così è stato. Peccato che la mossa non ha sortito l’effetto sperato della vittoria ma era arrivato il gol”.
Mercato: Cellino ha parlato di un centrocampista in arrivo, Corini conferma?
“Con il presidente stiamo lavorando per costruire qualcosa di forte ed importante. Vediamo cosa dirà il mercato: stiamo cercando un centrocampista ma chi arriverà dovrà alzare il valore della squadra”.
Infine una battuta anche sul rapporto con il presidente Massimo Cellino e l’esonero di un mese fa:
“Abbiamo due caratteri forti e con l’attitudine al comando, capisco non sia facile, io faccio la mia parte e il presidente la sua. La cosa più importante è che mi si riconosca l’onestà intellettuale, io sono qui per lavorare e mantenere il Brescia in Serie A, storicamente una cosa difficile. Il progetto e la forza del presidente sono un valore aggiunto, ridando dignità ad una squadra che voglio sospingere a fare meglio con le mie competenze“.
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