DERBY DA DIMENTICARE: SI SALVANO TORREGROSSA E SPALEK
Mai così brutto, mai così inetto di fronte ad un avversario. È il Brescia di Diego Lopez uscito con le ossa rotte dal derby con l‘Atalanta e molteplici dubbi riguardo alla bontà del progetto tecnico di Massimo Cellino e delle scelte avallate in sede di campagna acquisti e di condottieri della panchina.
La serata del Gewiss Stadium salva solo Ernesto Torregrossa e Nikolas Spalek. I due, autori dei gol delle rondinelle, sono stati gli unici a disputare una prova per lo meno sufficiente. Vero è che Torregrossa ha sulla coscienza il gol sbagliato al 4′ di gioco ma è altrettanto vero che alla seconda occasione non sbaglia ma soprattutto è l’ultimo a mollare. Lotta come un leone e si batte anche da solo da vero capitano.
Sufficiente, al di la del gol, anche la prestazione di Nikolas Spalek. Se vogliamo che serva un assist alla Malinovsky lasciamo perdere ma in quella posizione di esterno corre come un forsennato dall’inizio alla fine senza mai mollare un centimetro. Tra questi una sufficienza la meriterebbe anche Tonali per l’assist fornito a Spalek…ma di fatto la partita era già archiviata a favore dei neroazzurri bergamaschi.
Per il resto è tutto da prendere e da buttare. Particolarmente negative le prove di Chancellor e di Viviani. Il primo appariva addirittura spaesato mentre il secondo non l’ha mai presa. E che dire di Mangraviti e Semprini? Una palla bassa per un compagno non è mai stata giocata, solo lanci nel nulla. Senza contare le chiusure difensive pressapochiste.
Malissimo anche Dessena in cabina di regia: quello non è il suo ruolo! Un centrocampista deve saper impostare e dettare i tempi della manovra…Bjarnason e Mateju spettatori non paganti e Donnarumma tornato sui livelli di quando in squadra aveva Balotelli. E se chi subentra come Ndoj fa rimpiangere chi era in campo…per dirla alla romana: n’amo bene!
Infine c’è da valutare le scelte di Diego Lopez e ciò che sta dando alla squadra. Vero è che domenica c’è la Spal ma è altrettanto vero che la formazione messa in campo contro l‘Atalanta non ha ne capo ne coda. In mezzo c’è un solo successo (con l’Hellas Verona) e troppe sconfitte. L’impatto del tecnico chiamato a sostituire Eugenio Corini non è certo stato entusiasmante.
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