Dario Di Gennaro, giornalista sportivo della Rai, è la voce della pallanuoto italiana e inviato per la Serie A di calcio. In questa intervista abbiamo toccato tutti e due gli sport, partendo dal campionato di pallanuoto.
Questa Serie A1 va terminata?
“Sono dell’idea che i campionati vadano finiti. Se provo ad immedesimarmi in un atleta, mi sembrerebbe di aver buttato via una stagione. Posso immaginare che questo sia il loro sentimento. Ovviamente, quello che conta ora è la salute. Ricominciare sì, ma solo se ci sono le condizioni“
Con quale formula si potrebbe terminare il campionato?
“Ipotizzo una formula playoff allargata a tutta la Serie A1 e a quel punto chi vince, vince. Forse non c’è tempo per giocare l’ultima parte di regular season. Si sforerebbe, anche se sappiamo che la pallanuoto è nata d’estate. Così facendo però si rischierebbe di lasciar poco spazio agli atleti in vista della prossima stagione, dove il calendario sarà per forza di cose ultra compresso. Non escluderei quindi di chiudere questo campionato con un maxi playoff“.
Rinviare le olimpiadi è stata una scelta giusta?
“E’ stata una scelta giustissima. Il Cio e il comitato olimpico giapponese hanno peccato di ritardo perché quel che stava e che sta accadendo in Giappone è sotto gli occhi di tutti. Probabilmente hanno dovuto solo aspettare rassicurazioni dal punto di vista economico per poterlo rinviare di un anno. Forse da questo punto di vista, come accaduto anche con la Uefa per Euro2020, penso ci sia stato tanto ritardo. Probabilmente per queste associazioni, gli interessi economici sono talmente importanti che aspettano una mossa del Governo“.
Chiudiamo con il calcio. Le varie federazioni europee stanno trovando piano piano degli accordi per gli ingaggi dei calciatori. Perché in Italia ancora no?
“Perché il mondo del calcio in Italia pensa di essere al centro del mondo. I calciatori molto probabilmente non si rendono conto della grande fortuna che hanno. La Lega di Serie A non guarda al di là del proprio naso o del proprio portafoglio. Avrebbero addirittura giocato a porte chiuse pur di non perdere i soldi delle televisioni e oggi si devono scontrare con dei club che non possono pensare di pagare giocatori che non possono giocare. Penso che i calciatori di Serie A potrebbero benissimo vivere rinunciando ad una piccolissima parte dei loro ingaggi”.
Michele Iacobello
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.