Chiuso in casa come la stra grande maggioranza della popolazione bresciana. Diego Lopez, da casa sua, ha raccontato ad un amico sudamericano su Twitter come è la situazione in città e provincia. Tono basso, sguardo di dolore per il tecnico del Brescia: “Qui è un bollettino di guerra” ha sentenziato l‘allenatore uruguayano.
“E’ un bollettino di guerra. Qui la notte si sentono sirene. Sono già morte oltre 700 persone. Brescia è una delle città più colpite della Lombardia. Qualcosa di assurdo”.
“Qui le restrizioni hanno portato alla chiusura di negozi non essenziali, molti hanno abbassato le serrante spontaneamente. Restano aperti farmacie e supermercati”.
“Stanno arrivando a Brescia anche dottori stranieri, dalla Cina. Tutti hanno osservato la richiesta del Governo italiano di stare a casa. La gente è chiusa nelle proprie abitazioni”.
“Anche il trasporto pubblico è stato dimezzato. Qualche bus circola ma poca cosa. Per prenderli e girare devi avere un permesso, tale permesso ti può consentire di andare anche a lavorare. Anche la spesa al supermercato la devi fare con un permesso“.
“Qui a Brescia è così da quindici giorni, speriamo finisca preso”.
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