F1, ARNOUX: “DUELLO MAX-LEWIS DURATO UNA CHICANE, IL MIO CON GILLES 5 GIRI”

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I festeggiamente per i 100 anni del Circuito di Montichiari sono iniziati ieri sera con la presenza sul palco di Piazza Santa Maria dell’ex pilota di Formula 1 Renè Arnoux. Dal 1978 al1989 il pilota frencese ha vestito la tuta di Renault, Ferrari e Ligier. Arnoux sarà il grande protagonista della parata di domenica nella rievocazione storica del centenario del Gran premio d’Italia internazionale guidando una Ballot 3/8 LC, la vettura che nel 1921 si aggiudicò il primo storico Gp di F1.

E’ stato incredibile scoprire solo in questi giorni che il primo Gp di F1 è stato corso a Montichiari –ha raccontato Arnoux-. Probabilmente in molti non lo sanno e pensano erroneamente solo a Monza. E per di più ha vinto un pilota francese (Jules Goux ndr). Incredibile!”.

Impossibile non paragonare ciò che è accaduto al Gran Premio di Monza, l’incidente tra Verstappen e Hamilton con il duello epocale tra lui e Villeneuve al Gran Premio di Digione del 1979.

“C’è una differenza sostanziale -ha sentenziato Arnoux-. Quello tra Verstappen e Hamilton è durato una chicane. Il nostro durò 5 giri. Il loro una ruotata il nostro almeno 7. A Monza Verstappen ha reso a Hamilton quello che è accaduto a Silvertsone. Quello di Digione fu un duello frutto della fiducia reciproca: sapevamo di non ostacolarci più del dovuto, e così è stato”.

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Arnoux ha parlato anche del suo rapporto con Gilles Villeneuve.

“Villeneuve era il più grande amico che avevo in F1. Era un generoso, un pilota pronto a guidare sempre al limite Ci siamo conosciuti mangiando italiano al box Ferrari e francese in quello della Renault”.

Alto tema interessante è stato il racconto del rapporto con Enzo Ferrari.

Il commendatore mi piaceva molto, era una persona stupenda -ha ricordato Arnoux-. Ha dedicato la sua vita alle macchine creando qualcosa di unico e inimitabile. Aveva una passione e una conoscenza tecnica straordinaria. Io mangiavo spesso con Ferrari. Pranzavamo nella casetta del circuito di Fiorano. Mi mandava Dino, il suo autista. Io ripetevo sempre che era un vero onore pranzare insieme. Insieme abbiamo fatto dei pranzi spettacolari”.

Infine c’è stato spazio anche per una considerazione sulla F1 attuale e sulla Ferrari.

“Le rosse sono in difficoltà: non sono competitive e all’altezza delle altre macchine. Purtroppo Leclerc non ha il mezzo. Ma per stare al passo di Mercedes e Red Bull servono le persone in grado di sviluppare una monoposto vincente. Perchè gli ultimi mondiali si vincono con l’ingegneria e la strategia più che con i piloti”.

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