GERMANI: SETTIMA SINFONIA IN NAZ MAGGIORE, MAGRO E I SUOI PASSANO ANCHE AL PALADOZZA
Dopo la ruota di Venezia, anche quella di Bologna recita 93 accanto alla Germani. Salta il banco del palaDozza e Brescia certifica che il suo terzo posto è qualcosa di terribilmente serio.
Lo testimonia la prova del dinamico duo Mitrou-Long/Della Valle, 52 punti in due con l’americano-greco a scrivere 29, ma soprattutto a togliere le castagne dal fuoco quando la F lucra sui passaggi a vuoto della Germani.
Che anche in terra emiliana fa i botti, allunga di 12 inizialmente e poi subisce il ritorno di una Fortitudo terribile a mettere a nudo i pochi errori di Brescia: così all’intervallo è più 2 Brescia (48-50), quando essere avanti di 10 sarebbe stato anche corretto. Moore invece di schiacciare il +10 in contropiede, si fa stoppare e sul ribaltamento compie un fallo su Aradori: il gnaro di Lograto si sveglia definitivamente e con un gioco da 4 punti propiziato da Parrillo appena entrato dal potenziale 42-52 per Brescia rimette la partita in un calderone.
Il pubblico, ed evitiamo di commentare come il 35% dalle parti di piazzale Azzarita sia una percentuale diversa rispetto al resto del mondo, si carica e cerca di spingere alla rimonta i padroni di casa. Brescia sale in cattedra con un po’ tutti i suoi, prende l’elastico, lo allarga, e stavolta è Frazier a rompere le uova nel paniere ai Magro’s boys. Alla terza sirena è ancora + 2 Brescia con una piccola grande magia di Mitrou-Long, che in 4 secondi si fa tutto il campo, si decentra e segna una tripla impossibile (68-70).
Mentre la terna arbitrale smista falli tecnici rivedibili tra cui quello di Moss reo di segnare un canestro e mettere una mano accanto all’orecchio di fronte a un pubblico che lo insulta da sempre, per Brescia salgono in cattedra il prof Mitrou-Long ed il suo assistente Tommaso Laquintana. Si alternano e Brescia scappa via, di nuovo. Bologna di slancio torna in partita (83-84).
La soluzione? Si chiama Mitrou-Long. No un momento, è stato abbattuto due azioni prima da Frazier, che in maniera fortuita e involontaria (non siamo ironici), gli frana addosso. Colpo alla testa duplice, esce a spalle. “Cos’è successo? Ho preso sfondamento? Davvero? Non mi ricordo: vabbè dai fatemi rientrare in campo”. Il professore prende la squadra per mano di nuovo: 5 punti in fila, con un canestro, il secondo, d’antologia purissima. La Fortitudo espone bandiera bianca, e la Germani suona la settima sinfonia consecutiva tornando terza in solitaria, mentre Trieste non gioca a causa dei contagi da covid che hanno fermato l’attività a Sassari. Sugli spalti l’esultanza dei 3 giornalisti bresciani presenti, della dirigenza rappresentata da Mauro Ferrari, mentre a Brescia si fa festa e la squadra viene accolta al suo rientro dai tifosi, che già sabato avevano accompagnato la partenza della squadra.
FORTITUDO KIGILI BOLOGNA-GERMANI BRESCIA 86-93 (21-30, 48-50, 68-70) Fortitudo Bologna: Frazier 17 (5/9, 2/5), Mingotti ne, Aradori 15 (2/5, 2/5), Durham 9 (0/2, 3/6), Zedda ne, Procida 3 (1/2 da tre), Benzing 15 (2/3, 3/5), Feldeine 6 (0/3, 2/3), Charalampopoulos 6 (1/1, 1/3), Totè 10 (3/6), Groselle 5 (2/5), Borra ne. All: Martino Germani Brescia: Gabriel 4 (2/3, 0/2), Moore 2 (1/2, 0/1), Mitrou-Long 29 (5/8, 5/8), Petrucelli 8 (3/5, 0/1), Della Valle 23 (4/9, 3/7), Eboua, Parrillo, Cobbins 14 (6/8, 2/2), Burns, Laquintana 8 (2/2), Rodella ne, Moss 5 (1/1, 1/1). All: Magro Arbitri: Rossi, Borgo e Di Francesco Note: Tiri da due: Bologna 15/34 (44%), Brescia 24/40 (60%); Tiri da tre: Bologna 14/28 (50%), Brescia 9/21 (43%); Tiri liberi: Bologna 14/21 (67%), Brescia 18/20 (90%); Rimbalzi: Bologna 29 (RD 20, RO 9), Brescia 33 (RD 25, RO 8) |