Goal, sigarette, grappa e Recoba. Dario Hubner è stato per anni tra gli attaccanti più prolifici della Serie A. Gol a grappoli ma anche grappoli d’uva trasformati in grappa, sigarette e aneddoti. Tanti ne ha raccontati nel suo libro (“Mi chiamavano Tatanka”), alcuni anche durante qualche intervista come quella a Quotidiano.net. Questo è stato il marchio di fabbrica di “Super Dario” o per meglio dire “Tatanka”.
”Senza grappa e sigarette sarebbe il più forte di tutti”. A parlare così di Dario Hubner fu il presidente del Brescia Gino Corioni, innamorato di quell’attaccante dai movimenti sgraziati ma quanto mai efficace sotto porta.
Nel suo libro l’attaccante ha ricordato un aneddoto di quando giocava nel Perugia, nel 2004, soltanto per alcuni mesi. Suo compagno di squadra era Saadi Gheddafi, figlio dell’ex primo ministro libico. Si rividero a Udine….
“Ogni tanto nei ritiri bevevo la grappa. Una volta lui si avvicinò pensando fosse caffè: gliela feci assaggiare e apprezzò. Quando giocavamo vicino a Trieste, mio padre veniva a portarmi stecche di sigarette e grappa fatta in casa. Così a Udine regalai una bottiglia molto forte a Saadi. Il martedì era in ritardo all’allenamento. Mi chiesi se gli avesse fatto male la mia grappa. Poco dopo entrò in spogliatoio: ‘Mister Hubner, very good, grazie!‘”.
Grappa e sigarette, quelle che non si è mai fatto mancare nel corso della sua carriera. Fino a decidere di smettere e passare a quella elettronica.
“Fumavo almeno 20-25 Marlboro al giorno alla luce del sole. Mai nessun allenatore ha provato a farmi smettere, a loro importava che mi impegnassi in campo. Facevo tanto sport e una vita regolare: questo mi ha salvato. Adesso fumo quelle elettroniche”.
L’aneddotto della tourneè con il Milan e quella sigaretta e birretta a fine primo tempo. A raccontarla è stato Carlo Ancelotti.
“Era Maggio del 2002, in Ecuador. Finì il primo tempo, e al rientro negli spogliatoi, mi accingo a parlare con i ragazzi, cerco Hubner, e non lo trovo. Chiedo agli altri: che fine ha fatto Dario? Abbiati mi fa: Mister è dietro il bagno. Aprii la porta, e vidi che stava fumando una Marlboro e vicino aveva una piccola lattina di birra, che si era portato dall’albergo. Gli dissi: ma Dario, che fai? Ti stai giocando una conferma nel Milan, e vieni a fumare e bere negli spogliatoi? Come lo giochi il secondo tempo? Lui mi guardò ed in tutta tranquillità disse: Mister, sinceramente è una vita che faccio questo, e se non lo faccio non riesco a rendere al meglio”.
Il gol all’Inter all’esordio in Serie A….e quel maledetto Recoba:
“Peccato che poi la doppietta di Recoba rovinò tutto: avrà fatto cinque-sei partite buone, una proprio contro di me. Ma il mio goal è rimasto comunque nella storia, lo riguardo ogni tanto su Youtube“
Il sogno mondiale azzurro infranto dalle scelte di Giovanni Trapattoni: quell’anno Hubner fu capocannoniere della Serie A.
“È Il mio rimpianto più grande: non volevo un Mondiale, mi bastavano 5 minuti. Credo me li meritassi. Oggi in duecento indossano l’azzurro, poi spariscono dal calcio”.
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.