Alzi la mano chi non ha storto il naso quando il Brescia Calcio annunciò l’arrivo di Pep Clotet al posto di Davide Dionigi. “Di Pep c’è solo Guardiola e non è certo questo allenatore” era il vociferare di molti tifosi. Un cambio in panchina per molti equiparabile ad un salto nel vuoto.
Un tecnico straniero, con poca esperienza come primo allenatore, catapultato in una situazione di difficoltà oggettiva con il Brescia nei bassifondi della classifica. L’ennesima scelta “sui generis” di Massimo Cellino ha nuovamente pagato!
Il 44 allenatore spagnolo è riuscito a centrare già due obiettivi: quello primario della salvezza del Brescia nel campionato di Serie B e quello più difficile di portare la squadra in zona playoff. Un tecnico amante dei fatti, non delle parole. Amante del lavoro e dell’abnegazione sul campo.
Professionista esemplare, studioso della materia, Clotet ha saputo cambiare la mentalità e la qualità del lavoro sul campo della squadra. Ha saputo valorizzare i giocatori a disposizione riuscendo ad entrare nella mente di ognuno di loro. Da gruppo a squadra il passo è stato breve ma efficace e determinante per raggiungere due grandi e importanti traguardi.
Per Pep Clotet parlano i numeri. 18 le panchine con il Brescia, 35 i punti conquistati per una media di 1,94 a partita. Numeri a valorizzare un lavoro straordinario del catalano. Numeri ad incoronarlo come uno dei migliori allenatori della cadetteria. Entrato nel cuore dei tifosi, Clotet, in scadenza a giugno, ora non pensa al rinnovo ma a regalare una nuova gioia alla squadra del patron Cellino.
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.