Grande successo per la prima a Cremona dei trofei Mp Exhaust MES, tanti in piloti al via, capaci di offrire uno spettacolo importante nelle dieci classi protagoniste di giornata. Una pista nuova per tutti, dove a farla da padrone è stata la capacità di trovare un setting utile per preservare le gomme sino al termine della gara, sull’ aggressivo asfalto del tracciato lombardo.
La prima gara sull’ autodromo lombardo è stata anche l’occasione per tributare un ricordo nel cinquantesimo della scomparsa di Angelo Bergamonti, a cui è titolato il Cremona Circui. Una parata in pista aperta dalle moto regine degli anni ’90 seguite dai membri del motoclub Bergamonti ha permesso di omaggiare la memoria dello scomparso compagno di Giacomo Agostini.
Durante la giornata non sono mancate le sorprese. Ad aprire le danze è stata la classe 125/moto4, dove è stato Vitali ad ottenere la vittoria tra le moto4, dopo una bagarre durata tutta la gara con Gabriele Balboni, primo per la classifica della 125. Terzo assoluto e secondo tra le moto 4 è stato Mattia Ballerini, autore di una gara in solitaria. E’ stata bagarre sino a metà gara tra Mattia Ballerini e Emanuele Magnanelli, che hanno terminato nell’ ordine e completato il podio della 125.
Il programma ha portato poi in pista le artigianali Supermono, al via con la BDB leggera, classe che vede al via un pilota francese, uno austriaco e molti italiani. A ottenere la vittoria assoluta è proprio il road racer transalpino Yves Bian Pierre, che è riuscito a dare dopo pochi giri lo strappo e portare la sua Paton in solitaria sul traguardo. Alle sue spalle, primo dei Supermono è stato Matteo Morri, che ha battagliato per tutta la gara con Andrea Majola, sulla seconda delle Paton al via. Raimondi e Scagnetti hanno battagliato invece per tutta la gara, completando nell’ ordine il podio della Supermono.
Nella 300 si confermano al via Bradley Smith e Claudio Corti, decisi a continuare a divertirsi tra i ragazzi protagonisti della 300, tra i quali il loro occhio attento cerca il pilota mondiale di domani. A partire dalla prima casella è stato Mirco Gennai, seguito da Davide Conte e Bradley Smith. Dopo un avvio compatto, a prendere il largo è stato Gennai, che sulla parte centrale di gara è riuscito a mettere tra se ed il terzetto dei più immediati inseguitori un paio di secondi. Un terzetto che ha dato spettacolo, con Conte e Smith a alternarsi in seconda posizione sino alla fine della gara. A prevalere, con un deciso incrocio delle traiettorie è stato Conte, con Smith a completare il podio. Bene Agazzi, quarto.
Ottima anche la gara di Zulian che ha ottenuto il successo nel Challenge Kawasaki, programma propedeutico per avvicinare i giovani piloti al metodo corretto con il quale affrontare le competizioni, completano il podio Trombin e Magnano.
Dopo una gara così, era difficile salire di livello, ma la 1000 open ce l’ha fatta, proponendo al via ben 35 piloti. Poleman di giornata è stato Luca Salvadori, al via con una Ducati V4 di serie per dimostrare il valore”pronto gara” della regina di Borgo Panigale. Alle sue spalle Fabrizio Perotti con Dario La Trecchina a completare la prima fila.Pronti via, è stato Perotti a prendere la testa, ma Salvadori non lo ha mollato. I due hanno preso il largo sul gruppone composto da La Trecchina, Goi, Brignoli Bartolini e Brugnone. Bravi anche Cristini e Palladino, capaci di raccogliere la sfida e rimanere nelle posizioni di testa.
Giunti a metà gara l’ usura gomme ha iniziato a fare la differenza, con Salvadori a prendere la testa, e Perotti a non mollare. Dietro Ciprietti, in gara con una Ducati che vedremo dal prossimo anno probabilmente impegnata nel mondiale Superport ha recuperato ad ua parteza o ottimale. Il rider in sella alla nuova middle di Borgo Panigale ha cercato di rinvenire su Brugnone e su Bartolii. Nel contempo Luca Salvadori, ha allungato giro dopo giro precedendo sul traguardo Perotti. Più staccato, a completare il podio, La Trecchina, autore di una gara molto regolare.Quarto Brignoli, seguito da Goi, Brugnone e Bartolini, Ciprietti Palladino e Para. Problemi sul finale per Cristini che era riuscito a rimanere per tutta la gara nella top 10.
E’ stata poi la volta della 600 aperta, dove a partire dalla pole position è stato Nicolò Castellini, con Rocca e Saltarelli a chiudere la prima linea. Al semaforo verde è stato Saltarelli a scattare in maniera più efficacie, guadagnando così la leadership alla prima curva. 12 giri di gara per una bagarre annunciata che non si fa attendere. Al termine del primo giro il gruppo è ancora compatto, con almeno 10 piloti a contendersi le posizioni di testa. Il gruppo si è spezzato in due tronconi, con Castellini che ha recuperato la prima piazza, seguito da Rocca, Saltarelli Tonassi e Bianucci.
Ancora un paio di tornate e la gara ha visto il gruppo di testa spezzarsi in tre coppie che danno vita a battaglie senza esclusione di colpi. Castellini ha provato a scappare, Rocca ha risposto, ma sul finale è stato costretto ad alzare il ritmo. Tonassi nel frattempo ha scavalcato Saltarelli per la terza piazza e Gioia che ha scavalcato Bianucci per la quinta.
A tre giri dalla fine le posizioni sembrano ormai collaudate, solo Gioia e Bianucci continuano a battagliare. Invece accade l’imponderabile. Rocca accusa sul finale di gara un problema che lo costringe al rientro ai box. La vittoria va così a Castellini, seguito da Saltarelli, che nel frattempo si riprende la posizione da Tonassi.
Ultimi podi di giornata, quelli della race attack 600 e 1000. Nella middle class è stata la giornata di Andrea Liberini, dominatore di gara 1 e 2. Un doppio successo che lo proietta a quota 100 in classifica generale e gli consente dopo due round di mettere una seria ipoteca sul titolo di categoria. Nella 1000 RTK è stato Lazzaro Valsecchi a vestire i panni del protagonista, sfruttando al meglio la pole conquistata in prova. Proprio come Liberini ha fatto bottino pieno terminando entrambe le manche al primo posto, ma una partenza anticipata in gara 2 gli ha procurato una penalizzazione di 20 secondi, che ha vanificato così il doppio primo posto sotto la bandiera a scacchi. Bella la bagarre con Jari Remoto in gara 1, mentre nella seconda manche Valsecchi è riuscito ad allungare, ma la penalità lo ha relegato al secondo posto nella generale.
A trionfare è stato quindi Jari Remoto, che per somma di piazzamenti è salito sul gradino più alto del podio, completato poi da De Stefano, terzo.
Un week end di gara intenso, dove è mancato solamente il pubblico che visti i netti miglioramenti delle condizioni sanitarie, potrebbe tornare sulle tribune già dal terzo round, a fine giugno a Varano.
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