PRESCIUTTI, ALLENAMENTO IN VASCA…CON IL FIGLIO

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Difficile rimanere lontano dall’acqua, dalla piscina, dal gruppo e dalla squadra. Christian Presciutti, capitano e uomo simbolo dell’An Brescia è costretto come tutti gli atleti d’Italia a rimanere in casa, allenandosi con quello che c’è ma soprattutto godendosi la famiglia.

E così virale è diventato uno scatto, una fotografia ad immortalare il capitano dell’An Brescia in vasca con il figlio Ascanio che pochi giorni fa a festeggiato il suo secondo compleanno. Calottina in testa per entrambi, pallone in mano per il maschietto di casa e tanti sorrisi. Una fotografia ritratto della serenità di un momento, per tutta Brescia, difficile e drammatico con il piccolo Ascanio sulle orme di papà.

Ci manca un sacco la piscina ma per ora teniamo botta restando a casa, nella piena convinzione che sia giusto così. I mezzi per stare in contatto, di certo, non mancano e, più o meno, ci si sente tutti i giorni. Abbiamo anche fatto partire un torneo di Play Station, così da coinvolgere pure i ragazzi delle giovanili; per gli allenamenti, ci affidiamo ai lavori a secco che il nostro preparatore, Ivan Voltolini, non ci fa mancare. Per il resto, il mio tempo è tutto per la famiglia e i figli ne approfittano, e fanno bene”.

“La grande speranza è che la situazione si risolva quanto prima, che si torni a vivere normalmente e, nel nostro caso, si possa completare il percorso agonistico. Lo spostamento delle Olimpiadi crea una condizione, fino ad oggi, impensabile, ovvero il campionato, e le coppe, nei mesi estivi. Roba d’altri tempi, sì, ma anche un fascino mai dimenticato. Per una disciplina come la nostra, trovo che sarebbe un’opportunità per guadagnare popolarità in un periodo in cui la maggior parte degli altri sport è ferma per ragioni legate alle temperature, mentre in acqua si può giocare senza problemi”.

“Capisco le eventuali difficoltà contingenti, come la reperibilità degli spazi nelle varie piscine, ma ritengo che terminare il campionato significherebbe dare credibilità a tutto il movimento. Dai miei contatti con le altre squadre, posso dire che la maggior parte dei giocatori la pensa come me, speriamo bene. Quando finirà l’emergenza, perché son sicuro che finirà, apprezzeremo di più quello che facevamo prima e metteremo più entusiasmo in tutti gli aspetti della vita quotidiana”.

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