Si attende solo l’ufficialità dell’addio di Ernesto Torregrossa al Brescia. Il passaggio alla Sampdoria è questione di ore. Si attendono le ufficialità delle squadre ma è tutto fatto. Torregrossa vestirà di blucerchiato per un’affare complessivo di 6,5 milioni di euro: 500 mila euro per il prestito e 6 milioni di riscatto obbligatorio.
Era il 31 gennaio 2018 quando il giocatore veniva acquistato a titolo definitivo dal Brescia di Massimo Cellino. Il suo passaggio dal Verona ai biancazzurri costò 900 mila euro. Conti alla mano Cellino ha effettuato l’ennesima plusvalenza della sua gestione.
Con la maglia delle rondinelle Ernesto ha messo a segno 41 gol in 128 presenze, alcuni dei quali di pregevole fattura entrati nel cuore dei tifosi. Nelle ultime stagioni Torre era diventato un punto di riferimento fondamentale per l’attacco biancazzurro. Prima in coppia con Caracciolo poi con il gemello del gol Donnarumma. Insieme hanno riportato a suon di reti il Brescia nella massima serie.
Un rapporto d’amore, quello con Cellino, incrinatosi questa estata con l’ormai famoso caso della fascia di capitano tolta dal braccio di Ernesto e affidata a Bisoli. Uno schiaffo in faccia alle ambizioni di Torregrossa di diventare leader dello spogliatoio e la nascita dei primi screzi dettati anche dalle voci di mercato.
Sei mesi dopo è arrivato l’addio, non certo con lacrime, tra Torregrossa ed il Brescia. C’è chi vede il suo addio come quello di un traditore, chi come il giusto coronamento di una carriera in crescendo, chi ancora non prende posizione ma guarda solo alla maglia.
Di vero c’è che se ne va un giocatore determinante per il Brescia per valore in campo e leadership nello spogliatoio. Un calciatore troppo spesso fermo per problemi muscolari ma quando in campo capace di fare la differenza, molto più del resto dei suoi compagni. Un attaccante che mancherà al Brescia del futuro, questo è poco ma sicuro.
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